Quinto contributo consegnato alla Cooperativa Sociale T41A guidata da Mario Mastriforti per la realizzazione del PROGETTO STRUTTURA RESIDENZIALE “PARVA SED APTA MIHI”
La Coop. Soc. T41A è da sempre attenta alle esigenze delle fasce di popolazione più deboli e motivata a dare delle risposte significative anche alle famiglie di soggetti con disabilità nell’ottica di un’integrazione sempre maggiore delle persone con il territorio.
Il principio fondamentale che muove gli interventi della cooperativa è quello di fornire un sostegno adeguato ai bisogni dell’utenza, promuovendone il benessere, attraverso interventi educativi personalizzati che riconoscano non solo le disabilità, ma soprattutto le risorse che ognuno ha in qualsiasi momento della propria vita. Il progetto di una struttura residenziale, nasce dall’idea di gruppo che la Cooperativa ha sperimentato fino ad oggi ovvero quella secondo cui il gruppo degli ospiti, se ben motivato, collabora, condivide, sostiene, partecipa e può essere da traino affinché ognuno interiorizzi e risponda nel gruppo in modo creativo, personale e libero.
Lo scenario di fondo è dare origine ad un ambiente dove i soggetti possano, con l’ausilio di personale specializzato, esercitare il proprio diritto di autodeterminarsi; un ambiente che sappia cogliere i bisogni più profondi e, a volte, mai espressi; un ambiente che vede la persona, la sua famiglia e il territorio come spazio di crescita, di cambiamento e che sappia evolversi ed accomodarsi nel rispetto del mutare dei bisogni e delle necessità.
Lo scopo del progetto è quello di creare una comunità socio-educativa–riabilitativa (Co.Se.R.) per soggetti adulti di ambo i sessi (nel numero di 10) con grado di disabilità medio-grave. Possono accedere tutte quelle famiglie che necessitano di un intervento abitativo per il proprio congiunto anche in forma privata.
Nello specifico si prevedono soggetti adulti con:
• diagnosi prevalente di insufficienza mentale medio-grave
• diagnosi psichiatriche, non in fase acuta
• sindromi compatibili alla convivenza in un gruppo.
Nella struttura saranno inoltre attivate esperienze e laboratori legati alla natura, alla coltivazione, alla cura del verde e di animali da cortile oltre che a organizzare iniziative ludiche e di socialità. Il contributo è stato consegnato dal presidente Lorenzo Campanelli, insieme al consigliere della Fondazione Homobonus Renato Mattei.

Mercoledì 19 marzo è stato consegnato il sesto contributo all’Associazione “Scout Park F. Tonucci Odv” con il loro progetto: INCONTRIAMO…..CI
L’Associazione Scout Park Francesco Tonucci Odv dal 1995 con il gruppo scout AGESCI FANO 2 bonificò uno spazio realizzandoci ciò che oggi è riconosciuto come “Parco Francesco Tonucci” o da molti cittadini semplicemente come “La casetta scout”.
Lo spazio della casetta, la sua accessibilità e la sicurezza legata alla cura del verde si unisce ad una volontà quella dell’essere responsabili di un bene comune ed è questo il motivo che sostiene la presentazione di questo progetto: un progetto che intende affermare il Valore dell’ambiente ed allo stesso tempo il valore della relazione attraverso il fare che vede il coinvolgimento di ragazzi, ragazze e adulti attraverso attività finalizzate sulla base degli interessi di ognuno ed i loro bisogni ponendo un’attenzione particolare all’inclusione delle persone con disabilità psicofisica ed a coloro che vivono in condizione di marginalità.
Il contributo erogato ha la finalità di supportare varie azioni e favorirà l’attuazione di queste progettualità:
• un aiuto compiti a piccoli gruppi prevedendo l’integrazione di attività pratiche, motorie e ludiche finalizzate all’apprendimento come sostenuto dalle neuroscienze coinvolgendo bambini e bambine con o senza disabilità o in condizioni di marginalità avvalendosi di figure professionali capaci di destrutturare le attività di gioco e della didattica favorendo quindi l’inclusione, utilizzando lo spazio del parco;
• attività pratiche di base per apprendere nozioni basilari dell’arte culinaria e gestione e cura degli spazi essendo la casetta Scout organizzata e rispondente a tale proposta;
• acquisizione di competenze di base informatiche (conoscenza di word, invio mail, ricerche in internet);
• trasmettere attraverso uno scambio intergenerazionale tra signore e bambine di abilità manuali relative all’arte del cucito, tessitura e maglia questo per favorire momenti di relazione che vanno al di là del saper fare ma per portare attenzione all’essere.
• attività di acquisizione di abilità di segretariato in front office ed in back-office in presenza di un tutor da parte di ragazzi e ragazze disabili e in alternanza scuola lavoro; sul campo. Quindi con un’attivazione pratica immediata per rispondere alle richieste attraverso una prenotazione telefonica ed un’interazione in presenza con le cosiddette persone comuni per l’utilizzo della casetta scout ed annesso parco.
La casetta sarà anche luogo di incontri formativi e di incontri rivolti ai genitori per far fronte all’emergenza educativa, per dar modo anche alle famiglie che vivono situazioni di disagio sociale di avere degli strumenti per far fronte all’intervento educativo dei propri figli. Includere nell’accezione più ampia del termine le persone che siano bambini o bambine, adolescenti e adulti che vivono situazioni di marginalità e disagio dettato da una condizione sociale o di disabilità psico-fisica, in un contesto accogliente gestito con un senso di corresponsabilità dove tutti siamo chiamati a favorire la crescita sociale andando oltre il limite. Per questo la denominazione scelta INCONTRIAMO….CI che dà il titolo al progetto, è l’espressione più pertinente in quanto anima tutte le azioni sopra declinate. Il contributo è stato consegnato dal presidente Lorenzo Campanelli, insieme al Consigliere della Fondazione Homobonus Diego Briscolini.

Ben tre sono le Associazioni di ragazzi speciali ad aver ricevuto il contributo della Fondazione Homobonus. Il settimo contributo è stato consegnato ad ANFFAS FANO APS – “Associazione di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo”, che opera nel settore della promozione e tutela dei diritti delle persone con disabilità, dal 1990, ed è la responsabile della progettazione e costruzione del Centro Itaca, avviata nel 1995.
I rappresentanti della Fondazione sono stati accolti in questo luogo magico. Infatti negli ampi spazi del Centro Itaca sono presenti:
• Il Centro Socio Educativo Riabilitativo “Itaca” che eroga servizi socio-assistenziali, a ciclo diurno, finalizzati allo sviluppo e mantenimento delle autonomie personali e potenzialità residue delle persone con disabilità intellettivo-relazionale, alla promozione del loro benessere ed al sostegno delle famiglie. Nel rispetto dei criteri fissati dalla Legge Regionale 21/2016, accoglie 18 persone con disabilità oltre a soggetti che fruiscono del centro con tirocini di inclusione sociale o progetti individuali di alternanza scuola-centro o borse lavoro. È attivo dal lunedì al venerdì, 7 ore al giorno, per 48 settimane l’anno.
• Un servizio di Terapia Mediante l’utilizzo del Cavallo (Tmc) viene effettuato da operatori qualificati Anire. È un’attività riabilitativa rivolta a persone con disabilità che frequentano il centro diurno o che accedono al servizio come esterni, in orario pomeridiano. La Tmc è una metodologia che utilizza il cavallo per migliorare le competenze motorie, psichiche, sociali e comportamentali della persona; inoltre è uno strumento di inclusione sociale poiché viene praticata nello stesso spazio e contesto della scuola di equitazione frequentata da normodotati.
• Una fattoria didattica gestita dagli iscritti al centro diurno che accoglie gruppi scolastici e visite di famiglie e privati allo scopo di far conoscere la vita degli animali domestici.
• Un orto gestito da volontari ANFFAS ed utilizzato dall’equipe del centro diurno per attività di orto terapia. Ciò che ha distinto il Centro Itaca sin dalla sua costruzione, oltre alla sinergia pubblico-privato non profit, è stata l’idea di realizzare un centro semi-residenziale in una casa colonica all’interno di un’area verde, aperta alla cittadinanza, caratterizzata da un grande parco ed una piazza centrale per eventi sociali ed inclusivi, da due laghi, una fattoria didattica, un orto con frutteto, quattro maneggi (di cui due coperti), oltre venti box ed una scuderia.
Nel corso degli anni Anffas ha effettuato investimenti nel Centro Itaca e si è fatta carico della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’area e delle strutture presenti, supportata dal lavoro volontario dei soci. Recentemente l’Associazione ha completato la costruzione di una casetta di circa 40 mq che si sviluppa al piano terra, retrostante il Centro Diurno, pensata come spazio polivalente per la realizzazione di vari progetti educativi, quali laboratori artistici, attività occupazionali propedeutiche all’inserimento lavorati vo, laboratori teatrali ed espressivi, attività di informatica ed altro.
ANFFAS Fano al fine di promuovere l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità intellettivo – relazionale oppure fisiche e delle persone che si trovano in uno stato di disagio o emarginazione sociale, ha sviluppato una nuova progettualità che offrirà la possibilità di sperimentare ed acquisire le competenze trasversali per facilitare l’integrazione e l’inclusione socio/lavorativa delle persone con bisogni speciali. Da qui subentra l’aiuto della Fondazione Homobonus per permettere ad ANFFAS di realizzare e potenziare alcune attività, come il laboratorio socio occupazionale basato sulla produzione di pasti, pasta fresca e prodotti da forno che potranno essere commercializzati; l’acquisto ed allestimento di un chiosco-bar destinato alla produzione e commercializzazione di piadine, piatti di pronto consumo e prodotti da bar-caffetteria.
Il food truck sarà posizionato in via prioritaria nell’area di Itaca per la sua operatività ordinaria al servizio di avventori e di eventi vari che potranno essere organizzati nell’area. In particolari occasioni potrà essere spostato come rimorchio e posizionato in altre zone in occasione di eventi e manifestazioni. La riqualificazione della fattoria didattica attraverso la quale proporre attività educative e ricreative rivolte al mondo della scuola durante la mattina e alla cittadinanza in generale negli altri orari della giornata e nei fine settimana. Il potenziamento dell’orto mediante la dotazione di un’ulteriore serra, posizionamento di recinzioni, costruzione di aiuole rialzate e impianti di irrigazione per realizzare una produzione che possa essere anche funzionale alle attività del food truck e del laboratorio di cucina.

Ottavo contributo consegnato ad AGFI Associazione Genitori e Figli per l’Inclusione. Il progetto sostenuto dalla Fondazione Homobonus è Imparare Facendo, attivato nel 2019.
Questo progetto nasce e mantiene un obbiettivo valoriale ossia la gratuità unitamente al tessere relazioni, una realtà che si fonda sull’intergenerazionali, in fatti vede il coinvolgimento di 35 persone affiancate da 6 volontarie che si incontrano nei pomeriggi con età molto diverse, ci sono donne di 20 anni, 40, 50, 70 e 80 anni che si interfacciano con bambine di 8, 10 e 15 anni.
Queste persone fra loro si scambiano competenze manuali di arti del passato trasferendo questi loro saperi alle nuove generazioni integrando il tutto con una comunicazione calda, accogliente senza rincorrere il saper fare, ma il saper essere anche davanti ad un thè ed una torta fatta in casa, ascoltando una poesia, una lettura o riflettendo su una frase di uno scrittore per far ritrovare quell’intimità familiare che i ritmi lavorativi ci fanno dimenticare, togliendo la magia dei piccoli gesti gentili.
È un progetto che mette la persona al centro dove le differenze sono il valore aggiunto di questa realtà, dove la destrutturazione di un procedimento consolidato è l’atto inclusivo che prevale permettendo un agire manuale di e per tutti. Essendo anche un luogo privo di barriere architettoniche, essendo a piano terra ed avendo una rampa per favorire l’ingresso con sedia rotelle ed un corrimano per chi ha problemi di deambulazione, questo progetto ha una grande valenza sociale perché accoglie tante realtà (fragilità, disabilità cognitive sensoriali) colmando quel vuoto relazionale che può emergere a seguito di un cambiamento che la vita pone innanzi, rispondendo a dei bisogni, ma soprattutto includendo.
Nei pomeriggi le signore, organizzatesi anticipatamente, condividono delle proposte al fine di realizzare prodotti attraverso il telaio, l’uncinetto, i ferri, tessuti vari, ricamo, materiale da riciclare. Nulla è improvvisato se non il desiderio di realizzare qualcosa. Inoltre il coinvolgimento di artigiani della carta, di cestai, di ceramisti permettono di acquisire conoscenze nuove per poi cimentarsi.
Questo progetto nel favorire le relazioni intergenerazionali, implementa nelle bambine lo sganciamento dai social e dal cellulare, favorendo quel recupero emotivo che si canalizza nel riuscire ad esprimere il proprio sentire con i pari, mediato dall’adulto quando è necessario.

Nono contributo consegnato all’Associazione Culturale QUOKKA.
Un’associazione culturale fanese di promozione sociale, nata il 29 settembre 2022 con l’obiettivo di migliorare il benessere di tutti e per tutte le età, contribuendo alla rivalutazione dello stare insieme e facilitando la condivisione di interessi comuni.
Lo scopo è quello di coordinare, organizzare e svolgere, attraverso finalità di condivisione e crescita: eventi, corsi, attività, laboratori, seminari, incontri tematici, dibattiti e collaborazioni con enti pubblici e privati. Per poter stimolare ed allenare il potenziale di ogni individuo e di creare spazi motivazionali di accoglienza, dove i bambini, gli adolescenti e le loro famiglie si sentano accolti, ascoltati e spinti ad esprime la parte migliore di sé. Il contributo è stato elargito a favore del progetto 1000 GIORNI DI VITA “MI PRENDO CURA DI TE” SULLE ORME DELLO SVILUPPO.
Il progetto è pensato come il luogo del prendersi cura dei primi 1000 giorni di vita, per venire incontro alle famiglie residenti sul territorio di Fano e nelle zone limitrofe, che hanno accolto il dono della vita, attraverso la dolce attesa e la venuta al mondo dei loro pargoli.
Un luogo colorato ed accogliente dove i genitori con le loro creature potranno muoversi liberamente, giocare in modo costruttivo ed ecologico, relazionarsi con altri famiglie e bambini. Un luogo speciale, dove si darà largo spazio al rispetto delle diverse fasi dello sviluppo del bambino. Un luogo interamente dedicato alla vita, che nasce, cresce e si sviluppa al fine di favorire la progressiva e tipica acquisizione di competenze cognitive, psico motorie, emozionali, sociali ed adattive.
Le ultime ricerche nel campo della neuropsicologia dello sviluppo e dell’epigenetica confermano quanto i primi 1000 giorni di vita siano estremamente importanti per la crescita fisica e lo sviluppo psicologico dell’essere umano, in quanto la neuroplasticità del cervello raggiunge livelli notevoli, che possono essere ancor più incrementati da una sua corretta prevenzione (stile di vita sano, alimentazione adeguata, limitata esposizione all’inquinamento) e stimolazione attraverso canali di contatto e comunicazione idonei (musica, massaggio, lettura ad alta voce), che favoriscono il processo di maturazione e di proliferazione delle cellule nervose, contro il rallentamento esponenziale dovuto all’assenza di stimolazioni, all’esposizione di tecnologie digitali (cellulare, tablet) ed inquinamento, all’utilizzo di giochi multisensoriali pre-impostati ed all’uso di strategie educative disfunzionali.
Gli incontri avranno una durata di 2 ore, dalle 10 alle 12 o dalle 16,30 alle 18,30, e saranno gestiti da professioniste del settore (neuropsicologa dello sviluppo, infermiera pediatrica, musicoterapeuta, doula, ostetrica, nutrizionista), che affronteranno argomenti specifici dello sviluppo (dolce attesa in benessere, allattamento, svezzamento, musica, massaggio neonatale, routine quotidiane, travaglio e parto). Il progetto può prendere vita in qualsiasi periodo dell’anno e può essere riproposto in modo ciclico perché non è caratterizzato da incontri programmati, fissi e stabiliti, ma, si struttura in base alle reali esigenze delle famiglie partecipanti, sia come fascia oraria, sia come argomenti da trattare.